Diritti dei bambini e delle donne in Bolivia: follow-up delle raccomandazioni degli organi delle Nazioni Unite

Il progetto Diritti dei bambini e delle donne in Bolivia: follow-up delle raccomandazioni degli organi delle Nazioni Unite è concepito come continuazione del progetto implementato in Bolivia nel 2018-2019. Al termine di quest’ultimo, 45 difensori dei Diritti Umani, appartenenti a 19 organizzazioni locali e internazionali, sono stati formati sui meccanismi delle Nazioni Unite per la promozione e la protezione dei diritti umani, in particolare sul meccanismo UPR. Il risultato più significativo del progetto precedente è stata l’opportunità di acquisire una visione più ampia e accurata di ciò che può essere migliorato in settori come la partecipazione proattiva, il lavoro minorile e la violenza di genere per un migliore esercizio dei Diritti Umani.

Sulla base dei risultati ottenuti in precedenza e in seguito ai feedback ricevuti e alle conversazioni con i membri e i partner che operano nel Paese, FMSI ha deciso di realizzare un nuovo progetto che si concentra, in particolare, sulla partecipazione dei bambini, delle bambine e dei giovani, sulla violenza di genere e sul lavoro minorile.

Il monitoraggio UPR sulla Bolivia ha evidenziato una debole adesione da parte dello Stato riguardo ad alcuni dei Diritti Umani fondamentali, in particolare per quanto riguarda le seguenti questioni:

• Partecipazione dei bambini, delle bambine e dei giovani: Durante l’ultima revisione della Bolivia, è emerso che nel Paese manca totalmente il coinvolgimento diretto dei bambini, contravvenendo al diritto alla partecipazione dei minori. Durante la 88esima sessione, la CRC (Committee on the Rights of the Child – gruppo di esperti che monitora sull’attuazione della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia) ha suggerito di attribuire rilevanza al punto di vista dei bambini nelle decisioni che li riguardano direttamente.
• Violenza di genere: La Bolivia registra uno dei più alti tassi di violenza sessuale contro i bambini in tutta l’America del Sud, con uno dei più bassi tassi di denuncia. Secondo recenti rapporti, la maggior parte di tali violenze si verifica all’interno delle mura domestiche o sul luogo di lavoro dei minori. Molte ragazze tra i 15 e i 19 anni ritengono giustificabile il fatto che il proprio marito o partner le maltratti, considerandolo parte normale di una relazione.
• Lavoro minorile: Nel 2014, la Bolivia ha approvato un nuovo codice che abbassa l’età minima per il lavoro a 10 anni. Di conseguenza, nel 2015, il 20,2% dei bambini tra i 7 e i 14 anni era coinvolto in alcune delle peggiori forme di lavoro minorile, tra cui l’estrazione mineraria e la raccolta della canna da zucchero.

Il progetto è attualmente in corso di implementazione in Bolivia, il Paese che ha suscitato grande preoccupazione nell’opinione pubblica, sia a livello locale che internazionale, per quanto riguarda l’applicazione delle raccomandazioni emerse durante lo UPR (Universal Periodic Review), il meccanismo del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite incaricato di esaminare periodicamente i risultati in materia di Diritti Umani di tutti i 193 Stati membri.

In una situazione come quella appena descritta, il progetto Children’s and Women’s Rights in Bolivia: Follow-up on the UN bodies recommendations si propone di migliorare l’accesso ai Diritti Umani attraverso il monitoraggio delle attuazioni delle raccomandazioni UPR, concentrandosi in particolare sulla violenza di genere e sul lavoro minorile, nonché sul diritto dei minori alla partecipazione. A tal fine, si favorirà lo sviluppo di abilità critiche che consentano un efficace controllo sull’applicazione dei propri diritti. La Bolivia è stata sottoposta a un esame nell’ambito dell’UPR nel 2019 e sarà nuovamente valutata dal CRC nel 2021. Si tratta di un’opportunità unica per la società civile boliviana per promuovere l’attuazione dei diritti delle donne, dei giovani dei bambini e delle bambine.