Aveva 8 anni ed è stato ucciso il 14 dicembre nel quartiere Sector El Castillo di Santiago del Cile. Lo denuncia la Fundacion Gesta (maristi cileni) che lavora proprio in quel “barrio” così degradato e periferico.

Qui i maristi gestiscono una scuola per conto dello Stato e la Fondazione (finanziata da FMSI) fa attività per bambini e ragazzi all’insegna della vita comunitaria. Tra le varie attività: il circo, la breakdance, i laboratori per bambini, orto e profumi con le madri e i familiari dei ragazzi.

La Fondazione ha scritto un manifesto per chiedere giustizia. Denunciano l’escalation della violenza armata e l’inconsistente presenza dello Stato che mette i piccoli spesso in pericolo o comunque li rende testimoni di fatti cruenti e incresciosi.

La nostra preoccupazione – scrivono nel documento – è che questo tipo di situazione continui a ripetersi, anno dopo anno. Come istituzione il 13 settembre scorso abbiamo commemorato gli 8 anni dell’assassinio di un altro bambino del Sector che è stato ucciso a soli 10 anni. Dal 2009 una dozzina di minori sono stati ammazzati a La Pintana a causa della violenza”. Non vogliono altra polizia, ma chiedono maggiori investimenti pubblici che possano creare opportunità educative ed occupazionali, perché impugnare un’arma non diventi più una soluzione per nessuno. “La nostra preoccupazione che dietro la visibilità dei media di questo omicidio, come la peggiore forma di violazione del diritto alla vita, nascondano molteplici altre forme di violazione dei diritti non meno gravi, che i bambini devono affrontare ogni giorno nel settore”.

I bambini, i giovani e i vicini in generale devono essere inclusi in un ruolo guida e non solo accessorio, sia nelle fasi di definizione delle priorità dei problemi, progettazione, attuazione e valutazione delle proposte, sia in un maggior ruolo di supervisione delle azioni delle autorità e delle forze dell’ordine.

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