Vanuatu, Uruguay e Cile sono stati esaminati dal Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite tra il 22 e il 24 gennaio. FMSI, insieme ad alcune organizzazioni con cui collabora, ha preparato dei report sulla situazione dell’infanzia in questi Paesi e fatto pressioni affinché i governi di ciascuno Stato prendessero in esame le loro raccomandazioni.
Durante il mese di dicembre alcuni Fratelli hanno incontrato a Ginevra, insieme alle altre organizzazioni accreditate all’ONU, i dignitari e diplomatici dei Paesi sotto esame. Raccontano i child officers che in alcune occasioni FMSI è stata l’unica organizzazione a sollevare questioni circa la tutela dell’infanzia.
Ad ogni modo questi incontri sono stati fruttuosi perché altre organizzazioni si sono poi unite e ad oggi circa il 40% delle raccomandazioni rivolte al Cile riguardava i diritti dei minori, per l’Uruguay si saliva al 50% per finire col 70% del Vanuatu.
Alcuni dei temi oggetto delle raccomandazioni sono già oggetto di focus da parte di FMSI, a questi si aggiungono: per l’Uruguay il contrasto all’abbandono scolastico, giovani sottoposti a pene carcerarie, violenze, abusi sessuali e traffico di esseri umani. Vanuatu dovrebbe focalizzarsi sul sostegno ai giovani con disabilità e sugli effetti del cambiamento climatico, mentre il Cile dovrebbe porre particolare attenzione alla violenza, ai ragazzi con esigenze educative speciali e ai bambini che vivono in strutture residenziali.
Ora che le raccomandazioni sono state fatte non resta che aspettare che gli Stati accettino queste raccomandazioni e poi fare pressioni affinché vengano implementate. È un processo lungo, ma è necessario se vogliamo garantire a milioni di bambini e adolescenti il rispetto dei loro diritti umani.
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