Fanno parte dei “conflitti dimenticati” del mondo. Parliamo della Repubblica Democratica del Congo e del Sud Sudan, milioni i rifugiati di questi due drammi della guerra.

E il 23 febbraio, nella Giornata di digiuno per la pace, per gli sfollati e contro la prassi dei bambini soldato, la preghiera di Bergoglio dedicata a queste due enormi catastrofi umanitarie.

“Il numero dei rifugiati è destinato a raggiungere i 3 milioni entro il 2018, rendendo la crisi sud sudanese la più grave dai tempi del genocidio in Ruanda”, parola di Filippo Grandi, alto commissario dell’Unhcr (Alto commissariato diritti umani dell’Onu).

Sia in Congo che in Sud Sudan sono in corso da diversi anni conflitti civili per il controllo del potere e soprattutto delle ricchezze dei rispettivi Paesi (terreni agricoli, biodiversità, diamanti, petrolio, oro, rame, minerali come il coltan, in Congo, indispensabile per l‘industria elettronica). Per questo, avverte Paolo Beccegato, vicedirettore e responsabile area internazionale della Caritas “ci sono forti interessi internazionali di cui bisogna tenere conto e non chiamiamole guerre tribali, per favore”, conclude in un’intervista a La Stampa. Il numero di sfollati in questi due Paesi ormai è quasi paragonabile a quello dei siriani, una tragedia silenziosa. Inoltre non si può tacere sul fatto che i bambini, i giovani, vengono strumentalizzati nelle loro stesse menti, per diventare combattenti, soldati. In aiuto di questi due popoli ci sono tutta una serie di progetti per fornire generi di prima necessità alle popolazioni con uno sguardo pure al futuro sviluppo di queste popolazioni.

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